Thursday, April 26, 2007

Set Rome – Italy to be my hometown

Questo è il mio ultimo post. Out of Africa chiude causa trasferimento della sottoscritta nella sua città natale, della quale tornerà ad essere cittadina a pieno titolo dopo quasi nove anni di assenza.
Le ragioni sono tutte personali, e mi riservo di dettagliarle a tutti coloro che incontrerò a breve e che non vedo da tantissimo.
Sono contenta, un po’ spaventata ma contenta.
Spaventata soprattutto dell’idea di una me “stanziale” con la valigia nel ripostiglio invece che sempre aperta in mezzo alla stanza..

Ma va bene così.. c’è aria di cambiamenti in giro (e non mi riferisco solo a me, ma a tutta una serie di persone a me vicine) ed è giusto che un pochetto cambi anch’io.
Le estati romane, poi, sono bellissime.
Il prossimo inverno... beh chissà dove sarò :)

Un abbraccio a tutti i miei pochi e fedelissimi lettori.

A presto.

Wednesday, April 11, 2007

Pink Hippos


La mia pasqua è trascorsa tra scimmie ed ippopotami, piuttosto felice.

Abbiamo affittato una macchina con incluso autista e ci siamo diretti verso il lago Vittoria, con tutto un bel tragitto in mente... INCAUTI wazungu! Che fanno il conto dei chilometri come se si andasse in gita a bracciano e sottovalutano lo stato penoso delle strade kenyane, che per fare quei maledetti 350 km ci abbiamo messo più di 10 ore!

Ma vabbè, nonostante i chili di polvere e la fatica, siamo arrivati, abbiamo fatto l’escursione pasquale nella foresta tropicale (vedi foto) e poi ci siamo goduti una giornata di meritato riposo in piscina in un posto fantastico sul lago vittoria.
Ci siamo persino alzati tutti nottetempo, svegliati da versi animaleschi mai uditi prima, convinti che avremmo trovato gli ippopotami fuori dalla tenda, e scoprendo invece che era solo un’orgia dei cani da guardia...

Il lago però è molto bello ed esotico, con un sacco di fiori e insetti assurdi, e distese e distese di giacinto d’acqua, che sarà pure una catastrofe ecologica, nel senso che è proliferato così tanto che sono morti i pesci e si sono fermati i traghetti, ma è pur sempre una pianta bellissima con dei fiori viola fantastici..

Sono stata bene, ed ho persino mangiato l’agnello alla brace (che –bella forza- è il piatto nazionale kenyano) il giorno di pasquetta.

E i miei due appassionati lettori? Cosa hanno fatto?

Thursday, April 05, 2007

cose buonissime

Questo è un post-regalo per la mia amica MbleMble, spersa oramai da molti mesi nelle campagne calabre, che è un amante di cucina e di sapori stuzzicanti. ( e che magari a quest’ora si sarà stufata di mangiare salamino piccante e nduia).

Quella che segue è una ricetta per ottime polpette indiane, che mi sono state preparate una sera dalla mia simpatica padrona di casa indiana (e cuoca sopraffina!)

BODAS

Vi servono:
(beh, innanzitutto un negozio che venda roba indiana...)
Per la pastella:

- farina di besan (è tipo farina di ceci)

- acqua e sale e un po’ di peperoncino

Per il resto:

- patate, circa 4, grandi

- due cipolle rosse

- due peperoncini verdi freschi

- un mazzetto di coriandolo

- semi di mostarda

- assafetida in polvere

- turmeric powder (non so la traduzione)

- succo di lime o limone

Allora, fate la pastella (si fa in india come in ogni altra parte del mondo) e fate in modo che non sia troppo liquida.
Fate bollire le patate con la buccia, poi scolatele, sbucciatele e sbriciolatele con la forchetta.
Mettete in una pentola un po’ d’olio (tipo soffritto) aggiungete i semi di mostarda, le cipolle e il peperoncino e fate soffriggere un po’. Poi aggiungete le patate, il coriandolo, l’assafetida e il turmeric. Allungate il tutto con un po’ di succo di limone.
Quando si sarà amalgamato tutto insieme, ed avrete una specie di purè con tutti pezzetti dentro, togliete dal fuoco e fate freddare.
Fate delle palline delle dimensioni di una grossa polpetta tonda, immergetele nella pastella di besan e poi friggetele nell’olio bollente.
Sono squisite.

E la mia padrona di casa sostiene che –se si vuole trovare marito- questo è il minimo che bisogna saper fare.
Beh, siamo apposto, direi.

Wednesday, April 04, 2007

Mitumba

La scorsa domenica sono andata al mercato dei vestiti usati.

In realtà – in Africa- tutti i mercati vendono solo ed unicamente vestiti usati. Anche incredibilmente usati, si direbbe quasi stracci.. chè in pochissimi si possono permettere di comprare vestiti nuovi, ed allora questo è l’unico modo di non averli tutti nudi come mamma li ha fatti adornati solo di perline.

Al mercato, ci sono andata con le amiche. Cinque bianche un po’ arrossate dal sole in mezzo a cumuli di magliettine e camicette e vestitini. Un po’ cretine, a vederle da fuori, in overdose da shopping sfrenato, che da queste parti ce n’è così poco l’occasione che quando capita quasi si perdono i freni inibitori.
Un po’ ridicole, anche. Sicuramente divertenti.

Le donne africane non fanno così. Non si esprimono in gridolini-da-camicetta e sono quasi sempre in giro da sole. Questo perchè comprare vestiti usati in Kenya (ed in moltissime altre parti di questo continente) è ancora considerata una vergogna. E così, quando ho chiesto alla mia collega dove trovasse tutte quelle belle gonne che indossa sempre, lei ha fatto la faccia scura, e si è guardata la punta delle scarpe, ed ha detto che quelle dei negozi, no, non se le poteva permettere e così le comprava di “mitumba”, vale a dire usate.

Ora, letteralmente la traduzione di mitumpa è “balle di vestiti”, ma la sua radice viene dal verbo “gettare via”, e dunque “cose gettate via”.
Bene, devo ammettere che è sorprendente le cose che noi occidentali buttiamo via e che arrivano (dopo lunghe e avventurose peregrinazioni) sui banchi dei mercati africani. Il nostro bottino è stato infatti veramente ragguardevole, e tutto delle migliori marche, inclusi una serie di cappelli da matrimonio di un famoso cappellaio inglese.

E così cinque cappelli a tesa larga, e cinque paia di occhiali da sole se ne sono andati in giro per ore, tra gli sguardi un po’ attoniti dei commercianti kenyani, che davvero non capivano cosa ci fosse da essere fieri.

Beh, facciamo così: la prossima volta che fate il cambio di stagione, pensatemi, che dove credete che vadano a finire tutti i vostri scarti?